sabato 8 dicembre 2012

ILVA: Archinà alle prese col "Cloro Rosso", Stefàno con l'ignavia sua...

In mano a chi stiamo, parola della Digos:

Il potere di uno stencil

 

A seguire, riprese dal sito Globalproject, le intercettazioni tra Gerolamo Archinà, il grande tessitore delle trame che impedivano anche i più blandi tentativi cittadini di sollevare il problema inquinamento, ed un funzionario della DIGOS tarantina, l'ispettore De Michele.

Quest'ultimo pare riferisse abitualmente fatti di ufficio all'Archinà, in questo caso riguardo alla questione del Cloro Rosso, centro sociale istallatosi in una scuola media abbandonata e malmessa di Taranto. Oggetto delle attenzioni di Archinà e del sindaco, che ne chiedeva lo sgombero, salvo rimangiarselo in seguito alle pressioni di Rifondazione.

Per approfondire rimandiamo al sito linkato. Qui solo le conversazioni, davvero poco edificanti. Che commentiamo brevemente in coda.



È bene ricordare che durante lo sgombero del Cloro Rosso, avvenuto esattamente la mattina dopo le rassicurazioni dell'ex assessore comunale Pennuzzi sullo "stare tranquilli", gli attivisti decidono di telefonare al consigliere comuale Voccoli, designato dall'amministrazione a seguire la questione "Cloro Rosso", che insieme all'assessore regionale alle politiche giovanili Fratoianni (quel giorno a Taranto), decide di recarsi dal sindaco per avere spiegazioni su quanto stava accadendo.

Telefonata dell'8 giugno 2010 tra Girolamo Archinà (Ilva) e Cataldo De Michele (Digos)

De Michele: poi abbiamo sequestrato nella sede del Cloro Rosso il clichè dello stampo che hanno fatto sui muri e sui marciapiedi.

Archinà: ah! E quindi?

De Michele: abbiamo fatto il sequestro penale a carico dei soggetti perché abbiamo fatto lo sgombero stamattina

Archinà: ah, avete fatto...si perché ho visto l’assessore...


De Michele: è arrivato Ciccio Voccoli e company e il sindaco s’è rimangiato tutto

Archinà: l’ha riconsegnato?

De Michele: sì, si

Archinà: no, perché ti dico questo? Perché ad un certo punto io stavo dal sindaco stamattina ed è arrivato veloce veloce da Bari l’assessore Fratoianni!

De Michele: si, si, si, tutto l’entourage di Rifondazione è arrivata.

Archinà: e quindi si è rimangiato...l’ordinanza...

De Michele: si, si, si è rimangiato tutto però abbiamo fatto il sequestro del cliché e di altro materiale che c’era lì.

Archinà: e però io stamattina sentivo parlare il sindaco con Fratoianni e diceva vedi che io sono stato denunciato anche dalla Procura.

De Michele: chi?

Archinà: il sindaco! ...è vero?

De Michele: non è vero! Si voleva creare un alibi per non avere emesso il provvedimento nei tempi utili di sgombero del coso

Archinà: ah!

De Michele: allora perchè si è rimangiato tutto?

Archinà: uhm, uhm, e va bè... e perchè l'hanno messo sotto schiaffo!

De Michele: e bè certo!

Archinà: uhm!

De Michele: hai capito?

Archinà: poveri a noi!

De Michele: questa è la situazione! Eh, in mano a chi stiamo!

Archinà: va beh, ma ora con il clichè che succede?

De Michele: il clichè è stato fatto il sequestro penale e...viene trasmesso il verbale di sequestro alla magistratura che deve convalidare il sequestro, no anche perché è stato fatto a carico degli occupanti del Cloro Rosso

Archinà: uhm...e quindi? Va bè e mo che succede? Va bè si apre un processo?... no, un procedimento?

De Michele: no, no e si apre un fascicolo...penale che è già in corso dopo...

Archinà: quelli che vennero accertati!

De Michele: bravo, bravo, bravo!

Archinà: uhm, ho capito



Credo sia importante notare come dalla conversazione emerga che fosse proprio lo stencil “Taranto città inquinata” a determinare l’interesse di Archinà e ad orientare le azioni del Di Michele e più in generale della DIGOS. Quando quest’ultimo fa notare che lo sgombero non è riuscito per come doveva, ribadisce che comunque lo stencil è rimasto sotto sequestro. Vero stendardo strappato ai nemici... del resto all'epoca ben 7 writers furono denunciati per questo "reato". Magari dalla Digos...
 
L’abilità di Archinà è stata proprio quella di aver soffocato per decenni, nei minimi dettagli, ogni manifestazione di dissenso pubblico nei confronti dell’azienda.
Il sindaco Stefano ne esce come sempre sfigurato… nè buono nè cattivo. Mentitore certamente, addirittura nei confronti della sua stessa parte politica. Del tutto ignavo… per Dante, il peggio. 
  
Ma ciò deve anche ricordarci quanta paura può fare un solo stencil azzeccato, capace di toccare il tasto giusto e dal suo muro parlare alle coscienze di molti.
Quindi quanto potere avremmo in teoria “Noi”, se fossimo capaci di usarlo bene.

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