giovedì 4 ottobre 2012

Scricchiolii sempre più seri nell'Eurozona: a picco gli immobili in Olanda

Non vorremmo davvero vedere in giallo anche l'Olanda...

Le sorti dell'eurozona appese sempre a meno fili.

La notizia, postata dal sempre ottimo Saccò su il Trilione, era passata relativamente inosservata fra i non specialisti, anche perchè i media nostrani di certo non le hanno dato lo spazio che invece palesemente meritava:

I prezzi delle case in Olanda sono scesi ai livelli del 2004. A luglio il calo anno su anno è stato dell'8%, il più pesante nei 17 anni di storia del Cbs, l'Istat olandese. [...] I mutui olandesi valgono complessivamente 640 miliardi, più o meno quanto l'intero Pil.

Rincara Panorama:

 Al momento i Paesi Bassi hanno il debito privato pro capite più alto dell’eurozona e i mutui per la casa olandesi valgono il 105 per cento del pil. Un immobile su quattro è «sott’acqua», cioè è sceso a un valore molto più basso di quello che il proprietario, con il suo mutuo, sta pagando.


Ora, un'Unione europea che ipotizzava la disponibilità da parte dell'Europa centrosettentrionale, certamente inclusa l'Olanda (tradizionalmente al fianco della Germania), a garantire il debito pubblico dei cosiddetti PI(I)GS (Portugal, Italy, Ireland, Greece, Spain) mediante l'acquisto di titoli di Stato quale vera ancora di salvezza dell'Eurozona, sino alla scelta estrema dell'Eurobond, oltre che di altre forme di sostegno economico (ad esempio, ai sistemi bancari traballanti), vede a mio parere ridursi di molto le chance di credibilità sullo scenario internazionale.
Ed aprirsi prospettive assai amare.
Ci manca solo che i mallevadori siano messi come, o non troppo meglio, dei mallevati. 
Questo non è, ovviamente, da prendere in parola. Soprattutto se è vero, come è vero, quel che dice Marchionne, tralasciando ciò che la FIAT ricevette e che diede in cambio al paese:
 "Se la Fiat avesse investito di più in Italia, a causa della crisi dell’auto adesso sarebbe fallita" [...] "Se avessi pensato in grande e avessi quadruplicato gli investimenti adesso la Fiat sarebbe fallita" [...] "Nessun investimento nè nuovo modello in Italia fino al 2014"
In Italia, infatti, abbiamo la crisi generalizzata dell'intero sistema produttivo, cui si aggiunge un crollo morale e di fiducia della società, lo scontro tra istituzioni, una gravissima instabilità politica, la disoccupazione record, un crollo analogo dei valori immobiliari e via discorrendo. 
Ma pure un debito privato notevolmente inferiore a quello olandese, al top, ed una natura decisamente più amica. 
Parrebbe insomma che le distanze si stiano avvicinando all'interno del continente, purtroppo non nel senso auspicato dai padri fondatori dell'Unione. E questo non dovrebbe lasciarci affatto tranquilli. 

L'umile suggerimento di Corporeus corpora è iniziare a calibrare anche le scelte di vita privata, per quanto possibile, sulla realtà probabile del futuro che ci aspetta.

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