venerdì 17 agosto 2012

Ministro Passera, si controlli (la prossemica) per favore!!!

Ministro o burattino?

Un esperimento: Le bugie dei tecnici hanno le gambe corte (ed il naso lungo) 

I ministri giunsero e ci riempirono di carte, commissioni, autorizzazioni, concertazioni. E poco altro.
Ne parleremo in futuro post, dedicato all'arte di arrangiarsi, in alto come in basso.
Adesso, a caldo, voglio farvi notare altro... questi tecnici non politici ne hanno di strada per imparare il mestiere.
Aiutatemi a valutare mediante un semplice e breve esperimento.

Guardate lo spezzone video tratto dalla conferenza stampa convocata alla prefettura di Taranto, dopo i lavori della mattinata (mentre a fianco 3.000 persone manifestavano). Cercando di resistere alla cattiva qualità dello stesso (son solo 40 secondi, suvvia).
Protagonista il ministro Passera, nel punto in cui vanta le cifre mirabolanti che sono in campo per il bene (!) di Taranto e del suo lavoro.
Poi leggete il testo che segue. Io concludo per come mi par che sia.
Ma tanti occhi sono molto meglio di due soli. Fateci sapere!

A voi:




Dal sito Egoanalisi , (ma in realtà da tutta la letteratura sull'argomento) :

"La gestualità di chi mente"
[...] tra questi toccamenti autoreferenziali segnaliamo: lo sfregarsi il mento, il grattarsi un sopracciglio, il toccarsi il naso, l’accomodarsi i capelli, e il coprirsi la bocca.
In particolare due di queste azioni diventano frequentissime:

il toccarsi il naso;

il coprirsi la bocca.

L’atto di coprirsi la bocca sembrerebbe piuttosto facile da interpretare: dalla bocca stanno per uscire menzogne, e allora il soggetto, inconsciamente, alza la mano a mo’ di scudo (non tanto della menzogna, quanto del mentitore), utilizzando:

le dita a ventaglio sulle labbra;

l’indice sul labbro superiore;

la mano di fianco alla bocca.

Precisiamo che l’effettuare questa copertura della bocca non significa che sicuramente stia mentendo, ma che è più probabile che lo faccia, che se tenesse le mani lontane dalla bocca.

Per quanto invece riguarda il toccarsi il naso sembra ci sia una duplice spiegazione:

la mano si alza per nascondere “la menzogna” (il mentitore), ma viene deviata da quella parte del cervello che non può permettere che la copertura risulti così evidente; così, trovandosi il naso nelle vicinanze più prossime, la mano allunga il movimento giusto di quel poco, riuscendo nella sua funzione originaria senza svelarsi apertamente;

all’approssimarsi della menzogna un lieve aumento di tensione produce piccoli mutamenti fisiologici, alcuni dei quali agiscono sulla sensibilità del rivestimento interno della cavità nasale, provocando una sensazione di leggero (spesso inconsapevole) prurito, inducendo la mano (spesso in modo inconsapevole) a sfregare il naso.

Infine ricordiamo che:

ad una affermazione “falsa”, sembra che il soggetto sia portato a volgere lo sguardo verso la propria sinistra (spesso verso il basso).

Avrete notato, nei fotogrammi di chiusura del filmato, cosa fa il ministro, quando arriva al totale di ben 600 milioni di euro... 
A mio parere una prossemica così chiara, in cui si sommano tutti i possibili gesti rivelatori suelencati, è da manuale. E ci dice a che gioco si sta giocando più di tutte le parole che inevitabilmente seguiranno.

7 commenti:

  1. A me ha fatto molta più impressione un'altra cosa: una dichiarazione di Ferrante. Cito dal Messaggero http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/ilva_taranto_passera_clini/notizie/214370.shtml

    "L'Ilva, anche in questi giorni, sta continuando a produrre. Ma lo sta facendo «al minimo», ha inoltre spiegato Ferrante precisando che l'autorità giudiziaria non c'entra, «è il mercato che ci richiede quella quantità di prodotto»".

    Ho visto quasi identiche parole anche su Adn Kronos: dunque, con molta probabilità, non sono sbrigliate fantasie giornalistiche.

    A me sembra di cogliere un sottinteso disprezzo della magistratura e una Weltanschauung che subordina anche la magistratura al mercato. Ma a prescindere: l'Ilva sta continuando a produrre, papale papale. Caspiterina!

    Il sequestro esclude la facoltà d'uso degli impianti.

    Io non mi intendo di processi produttivi Ilva e di altiforni, non so se può esistere una produzione facente capo alle sole aree escluse dal sequestro, non so se esista un minimo di produzione indispensabile per non recitare il requiem definitivo agli altiforni (e l'ordinanza di sequestro non prescriveva di recitarlo, mi pare)

    Se sapessi tutte queste cose, potrei stabilire se è il caso o no di intingere la mia penna nel veleno :-) Però, semplicemente, so di non sapere. Affido le mie riflessioni a chi ne sa più di me. E grazie a chi vorrà prenderle in considerazione

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    1. Il mercato, come da infiniti post qui su Corporeus, non vuole altro acciaio. E men che meno il nostro. Una delle forze dell'ILVA è evidentemente la sua capacità di stoccaggio, dovuta alle dimensioni. Che le consente grandi economie, in quanto può tenere molta scorta e molto materiale prodotto, in attesa di fonderlo o venderlo.
      I depositi, tutti all'aria aperta o quasi, sono visibili su tutta la statale ionica e proseguono per chilometri e chilometri. E sono ora più che mai pieni.
      E' evidente che dietro la situazione attuale c'è anche una grande crisi del mercato dell'acciaio. Come anche una gran quantità di geopolitica (non dimenticare che con l'acciaio si fanno le armi), di influenze straniere e di programamzione economica nazionale, sinora incardinata sulle rotte decise dalla DC (e poi anche PC) negli anni '50 e '60.
      Quello che accade a Taranto è epocale. E' il nostro passaggio al mondo contemporaneo, che molte forze occulte o evidenti disperatamente combattono.
      I ministri sanno benissimo che questo meccanismo non può durare all'infinito, così come sanno che Riva non metterà mai mano a opere che gli costano ben più dei potenziali ricavi. Figurati, 468 prescrizioni UE più le nuove del G.i.p...
      Sperano solo di guadagnar tempo e di affrontare il problema in congiunture che si augurano più favorevoli, oppure con un compratore realmente interessato alle porte, che consenta loro e a chi rappresentano di andare avanti come sempre.
      Nel frattempo si toccano il naso mentre ripetono il carosello di fandonie e di carte che si accingono a generare, giusto un pò più complicate che in passato. Confidando sul fatto che la legge la fanno loro e anche i controlli. E pure la stampa e la tv.
      Delle minacce per la salute non vogliono proprio parlare, perchè non saprebbero che dire. Se non timidamente accennare ad un "oggi" meglio di quello ieri a cui si riferiscono le analisi pre-Todisco.
      Leggi qui

      http://corporeuscorpora.blogspot.it/2012/08/la-carita-pelosa-dellilva-no-way-back.html#more

      guarda il mosaico della chiesa sui Tamburi... E capirai che è tutto già detto quel che si è sentito in questi giorni.
      L'unica via di uscita dignitosa è internazionalizzare la questione. Costringendo tutti a pensare un futuro diverso.
      Ci proveremo.

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    2. L'Ilva ha ben 3 custodi.
      Chieda conto a loro dell'uso degli impianti

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    3. ben detto. Da loro dipenderà l'esito della vicenda, anche al di là dell'ultima decisione del riesame ( e delle motivazioni della prima), che tutti attendiamo...

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    4. a proposito pare che questa notte siano stati nello stabilimento i custodi ed i carabinieri del NOE, a raccogliere altri dati e fare rilevamenti. C'è molta attività.

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  2. Gentile Maria Ferdinanda,

    di sprezzo per la magistratura si tratta ma non mercatista. Qui non siamo di fronte a un Rupert Murdock che dice al diavolo il digitale, la democrazia sono io, chi mi mette in discussione è una minaccia per la democrazia

    Qui siamo di fronte a qualcosa di più italiaco e meno ambizioso.

    L'ordinanza prevede non che gli impianti siano fermati necessariamente ma che siano rimosse le condizioni di pregiudizio sanitario e ambientale.

    Ora la corsa è a rimuovere queste condizioni pregiudizievoli.

    L'oggetto del contendere è a spese di chi. Di Ilva o dello stato ?

    Ferrante fa presente che Ilva ha già speso un po' e che la domanda è bassa.

    Insomma dice e va beh mettiamoci a norma, se pagate voi.

    Dice ai suoi sodali che non hanno saputo controllare la magistratura come negli ultimi 30 anni, sta frittata l'avete fatta voi e mo la pagate voi.

    Sprezzo per la legge scritta e la magistratura. Ma all'italiana, per la bottom line della famigghia.

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  3. Gesù Divin Lavoratore? Ossignùr... Qui a Torino abbiamo al massimo un San Giuseppe Lavoratore, che il falegname lo faceva per davvero: mestiere ecologico, attuabile con la pialla (qui detta rabòt)e senza le ciminiere che invece provvidenzialmente quanto inopinatamente compaiono sul mosaico. Gesù cacciò a nerbate i mercanti dal tempio, a Taranto i mercanti raffigurano Gesù nel tempio...
    :(

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