martedì 7 agosto 2012

Esito del riesame sul sequestro ILVA: una gran confusione

L'arrocco dei poteri forti

Giunge voce dai nostri amici attivisti che il tribunale del riesame ha depositato la sentenza. Qualche ora dopo la conferma ufficiale.

Il sequestro è confermato ma viene concessa la facoltà di utilizzo degli impianti. Cioé non si chiude.



La ragione, ci pare di capire, è che il sequestro è vincolato non alla chiusura ma alla messa a norma.

Confermati gli arresti per i Riva e Capogrosso, scarcerati gli altri.

L'attuale manager Ferrante, nominato dai Riva poco prima dell'arresto, nominato custode cautelare.

Il processo continua ma la flagranza dei reati non può essere interrotta per questioni socioeconomiche. Chissà se Ferrante sarà responsabile come i Riva, oppure, visto che il tribunale ha riconosciuto implicitamente la necessità, potrà essere graduale nella messa a norma.

Del resto abbiamo convissuto con la mafia, possiamo convivere con ben altro (ma mai con la marijuana) e non essere così integerrimi su principi e leggi scritte.


Nota dell'Abate:
Con una decisione in tal senso, la più pilatescamente probabile, non si fa che guadagnare qualche mese. L'ordinanza è molto bene argomentata, vedremo di fornirvene copia: le motivazioni del riesame saranno più importanti della decisione stessa, perchè dovranno reggere ad eventuale ma probabile impugnazione. 
Tutto si gioca sull'attualità della minaccia per la vita e la salute: se non viene sconfessata il conflitto permane e non può essere risolto così come proposto dal riesame. Se viene invece negata, bisognerà vedere come e perchè. L'unica alternativa è cambiare Costituzione e altri riferimenti normativi.

Considerati i costi della reale messa a norma, è impossibile ed antieconomico possano essere davvero sostenuti. Pertanto il tentativo sarà quello, prevedibile, di continuare col gioco di sponda tra poteri forti, rodato da cinquanta anni di complicità, che simuli risultati in sintonia con le richieste del tribunale e delle norme. Tutti gli attori sono pronti, nonostante gli smacchi e le battaglie perse la vandea cattocomunista crede nella vittoria finale e  muove le sue torri ed i suoi re... chissà se nel 2012 basterà l'arrocco

Nuova nota:
Il riesame "Dispone che i custodi garantiscano la sicurezza degli impianti e li utilizzino in funzione della realizzazione di tutte le misure tecniche necessarie per eliminare le situazioni di pericolo e della attuazione di un sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni inquinanti. Conferma nel resto di decreto impugnato».
La facoltà d’uso dei sei impianti, quindi, viene concessa esclusivamente per permettere all’azienda di applicare e rendere operative le misure anti inquinanti richieste e non anche per la produzione che, secondo quanto stabilito dai giudici dal riesame, resta per il momento interdetta.
Questo secondo Nazareno Dinoi del Corriere del Mezzogiorno , che riprende il testo del riesame e lo commenta così, secondo logica. 
Ciò da atto a quanto da me sostenuto nella nota precedente: poichè si riconosce l'attualità e la gravità del pericolo non si può far altro che rimuoverli, prima di ogni altra cosa. 

Ad ogni modo resta più di qualche dubbio. Davvero non si produrrà più? E per quanto? 
Non producendosi più che accadrà agli impianti? E Novi Ligure e  Genova attenderanno tranquille
Scrive infatti www.ecoo.it:
Gli impianti dell’Ilva di Taranto saranno sequestrati. Lo ha confermato il Tribunale del riesame di Taranto, intervenendo sulla questione dell’inquinamento ambientale. Si tratta comunque di una decisione che conferma parzialmente ciò che era stato stabilito precedentemente. Lo stabilimento industriale infatti non verrà fermato, ma continuerà a produrre acciaio e gli operai potranno continuare a lavorare. Il Tribunale del riesame ha disposto che rimanga il sequestro, ma l’azienda potrà continuare ad avere facoltà d’uso degli impianti.
Per la bonifica degli impianti sono stati stanziati 336 milioni di euro. Adesso per quest’ultimo provvedimento che riguarda la bonifica ci sarà un’assegnazione alla commissione e poi il tutto verrà esaminato a settembre. Tra oggi, 7 agosto, e domani, 8 agosto, sarà convocata l’aula della Camera dei Deputati per l’annuncio del decreto che stabilisce i fondi da destinare alla bonifica. Un provvedimento veloce per garantire il recupero ambientale della zona interessata.
Ribadisce la FIM - UILM:
Non siamo soliti a commentare i provvedimenti della magistratura - dicono in una dichiarazione congiunta il segretario nazionale Marco Bentivogli e il segretario generale di Taranto Mimmo Panarelli - Ci teniamo a valorizzare due aspetti del provvedimento emesso. Il primo riguarda la possibilita' di effettuare in parallelo l'intervento di ambientalizzazione senza compromettere la continuita' industriale degli impianti, ne' il loro danneggiamento. Cio' testimonia che l'unica strada, come sottolineato dalla Fim e dalla Cisl, e' recuperare un ambiente piu' salubre e percorribile con gli impianti in marcia, anche per evitare l'ennesima Bagnoli, o piu' a stretta distanza quanto accaduto con l'Arsenale Militare di Taranto

Ed ecco la procura di Taranto, col dottor Sebastio in testa:
È un provvedimento articolato sul quale non ci possiamo esprimere compiutamente fino a quando, insieme ai miei colleghi, non avremo letto le motivazioni. Da una prima lettura del dispositivo possiamo dire che è sostanzialmente confermata la tesi accusatoria.
Leggeremo le motivazioni ma, stando al tenore letterario, il provvedimento consente l'utilizzazione degli impianti non al fine della produzione ma affinché si facciano i lavori di messa a norma. La finalità del provvedimento è fare i lavori, non è produrre e lavorare. Questa, semmai, potrà essere una conseguenza indiretta. Anche la nomina «a custode e amministratore delle aree e degli impianti in sequestro» del commissario dell'Ilva Bruno Ferrante ha una sua logica: spetta infatti all'azienda finanziare i lavori di messa a norma. Se l'azienda, per mera ipotesi, dicesse "non intendiamo collaborare", allora dopodomani si chiude.

Tutto è ancora assai confuso e questa confusione fa pensare all'allestimento del gioco delle tre carte cui accennavo pocanzi... mi sa che alla fine avrà ragione CatoGraham, altro che principi e leggi scritte. Non paese di legali, ma di legulei. 






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