martedì 7 agosto 2012

Convivenza con la mafia ma non con la marijuana

[Edit 2: abbiamo ripristinato le immagini usando i link ai file ospitati sui server di Facebook invece che quelle opsitate su blogger. Cercheremo di ottenere ragione di questa censura e vi terremo aggiornati]

[Edit: blogger sembra aver censurato le immagini delle piante di marijuana che avevamo preso dall'album di Rita Bernardini. Non sappiamo su che base, supponiamo il contratto di servizio, e non sappiamo a chi rivolgerci, per il momento, per chiedere spiegazioni. Come con gli amici di Certi Diritti, le policies prevalgono sulle leggi e ne va della praticabilità di campagne politiche e culturali. ]

Cari amici lettori,

in questi giorni io e l'abate siamo presi dalla faccenda dell'Ilva. I nostri lettori bergamaschi o cinesi non se ne avranno a male. Questa è per noi una questione epocale.

L'Ilva rappresenta lo stato d'animo che appare indolente ed in realtà è risentito e disperato; è lo stato d'animo di chi ha accettato il più pesante dei compromessi.

Stato d'animo di rinuncia alla vita che in città, a Taranto, è  palpabile.

Noi che con l'Ilva siamo nati ci siamo portati dentro la domanda, ovunque siamo stati nel mondo, del perché la nostra città d'origine fosse così drammaticamente segnata;

Oggi gli operai ambientalisti che rivendicano la dignità di esseri umani, prima che di cittadini, sono una sorpresa anche per noi che pure questa città pensavamo di conoscerla.

Ci forniscono, su questa città, un taglio nuovo al quale avevamo temuto di dover rinunciare per sempre.

Certamente la questione rimarrà attuale, su Corporeus Corpora, ancora per un po'; oggi però dobbiamo segnalare una questione diversa.
La nostra amica onorevole Rita Bernardini (se avete un account su Facebook trovate il suo account qui) è impegnata in una campagna antiproibizionista sulla mariujana fondata sulla disubbidienza civile.



Noi qui a Corporeus Corpora siamo affezionati alle stravaganze per cui vediamo con simpatia antiproibizionismi diversi: sulla  droga, l'eutanasia, la poligamia. Ma anche cose più semplici vedrebbero moderatamente soddisfatta la nostra esigenza estetica.

L'onorevole Bernardini, dicevamo, ha piantato, in una conferenza stampa alla Camera, piantine di marijuana in vasi.

Qui la conferenza stampa


poi i vasi li ha portati a casa sua.

Da allora le piantine sono cresciute e ogni giorno, da alcuni giorni, l'ineffabile onorevole Bernardini, pubblica su Facebook alcune foto di queste piante.

Eccone alcune, l'album completo lo trovate qui (anche se non avete un account, è pubblico)

























io, l'abate e gli amici di Bernardini su Facebook, siamo tutti in trepida attesa di sapere quali saranno le misure che le nostre irreprensibili forze del disordine implementeranno, come reazione a questa notizia di reato patente.

Nel paese in cui lo stato convive con la mafia e i magistrati diffondono intercettazioni del Presidente della Repubblica probabilmente perché sospettano di non poter avere giustizia con mezzi ordinari, siamo ansiosi di essere stupiti con la fantasia di cui i nostri hanno dato dimostrazione in passato.

Saremo certamente presenti su questa questione.

In questo caso il compito di Corporeus Corpora, la demistificazione almeno tentata, è facile: non ci sono letture della questione che debbano essere esplicitate.

Basta riportare i fatti.

Per ora, pur sollecitate, le nostre hanno rinunciato a ogni azione in un soprassalto non sappiamo se di pragmatismo, opportunismo, o cosa.

Sebbene siamo sostanzialmente daccordo nel merito con la linea tenuta fino ad ora, dobbiamo amaramente constatare che l'assetto giuridico corrente è tale per cui quando i soggetti interessati non siano visibili come la Bernardini e considerazioni di opportunità non siano così pressanti, le nostre coerentissime forze del disordine, la legge la applicano eccome.

Questa storia che le cose si fanno non se scritte ma se opportune ci porterà lontano. Lo sentiamo.

Siamo assolutamente fiduciosi e confidenti nella sensibilità antigiuridica e nella fecondità eversiva del non aderire al testo scritto, mai, di tutta la nostra classe dirigente, che di legge non applica non solo questa sulla droga ma nessuna altra, fino a convivere con la mafia.

Siamo prossimi ad alcuni organizzatori di un evento chiamato "L'isola che vogliamo" che si tiene a Taranto in agosto. Saremmo lieti se l'onorevole Bernardini volesse partecipare ad una conferenza pubblica nell'ambito di quell'evento sul tema dell'antiproibizionismo sulla droga. Dalla marijuana terapeutica all'eroina. Sappia, se ci legge ed è interessata, che siamo raggiungibili all'indirizzo corporeuscorpora@gmail.com

1 commento:

  1. Giungere a vietare una pianta credo sia una delle più grandi bestemmie che si possano compiere.
    Un atto di arroganza che sconcerta. E che viene spacciato per necessaria tutela della salute psicofisica dei cittadini. Non voglio entrare nel merito della questione qui, ci sarà tempo e modo.
    Ma il coraggio e l'ostinazione di Rita Bernardini non possono passare sotto silenzio.

    Una notazione importante: la magistratura spesso omette quel che dovrebbe e si concentra su quel che dovrebbero omettere.
    Ad esempio sovvertire l'ordine costituzionale sottoponendo a intercettazione colui il quale incarna lo stato nel senso più pieno, irresponsabile a norma di legge per tutta la durata della sua carica, se non di fronte al Parlamento, nonchè presidente del CSM, è cosa a mio giudizio assai inopportuna.
    Concedo che ciò possa avvenire anche per estrema frustrazione dei requirenti, che peraltro condivido... ma tutto si fonda sul bilanciamento dei poteri e sul predominio del Parlamento: alterare al massimo grado questo assunto può essere letale.

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