giovedì 30 agosto 2012

Su "la7" in questo momento si consuma l'ultimo atto della strage di legalità in Italia: il caso Napolitano

La forca italiana

L'Abate di Thélème si è rotto i cosiddetti del modo in cui si impicca la giustizia, la democrazia, la politica, l'informazione in questo paese degradato e degradante.

In futuro spiegazione terra terra del come e del perchè nulla di ciò che accade ha senso o diritto di essere. Secondo me.

 

 

notiziole

Apriamo una piccola parentesi in questo marasma di roba che la questione Ilva ci scarica addosso, oggi parliamo di altro, sebbene brevemente.

 

Ieri c'erano due notizie meritevoli di attenzione.

mercoledì 29 agosto 2012

Il dottor Ferrante riprende il ruolo di custode (per ora). Cassazione in vista?

Arriva la decisione del Tribunale di Taranto


Tribunale di Taranto: Si intravedono rischi di insabbiamento?
Con una durezza inusitata, considerando avversi alla pregressa decisione del Riesame i due provvedimenti successivi del Gip Todisco, la sezione feriale del tribunale di Taranto ha dato ragione al ricorso dell'ex prefetto Ferrante, restituendogli la qualità di custode/amministratore. Ma non solo: ha anche attribuito a sè medesima ed alla procura, sottraendola quindi al Gip, competenza sul sequestro e sul procedimento che lo riguarda.
Ormai conquistati ad una "moda" da noi lanciata, quella di fornire al pubblico i documenti originali prima ancora che le interpretazioni giornalistiche, i redattori del Corriere del Mezzogiorno inseriscono i testi online. Grazie mille.

lunedì 27 agosto 2012

Emissioni ILVA. Accade oggi. Ieri, domani: perchè ancora Blade Runner?

Non rimane più di un mese lecito di Blade Runner sugli schermi di Taranto Town...

Un video pubblicato 3 giorni fa su youtube mostra la realtà delle cose a Taranto. Anche realtà odierna. I nostri occhi hanno visto ciò in data 25 agosto, due giorni dopo la data del filmato. 


E continueranno a vederlo, temiamo, ancora per un bel pò.
Ma diamo spazio in primo luogo alle immagini, di sicuro impatto per chi non ha la sfortuna di poterle osservare dal vivo:


Questa è la situazione. Corporeus corpora la conferma appieno e ringrazia l'autore delle sequenze  per il buon lavoro svolto. Perchè ciò è possibile? Cosa fanno i custodi/amministratori?

domenica 26 agosto 2012

Il cronoprogramma deciso dall'Azienda: importantissimi estratti dal "Corriere del Giorno"

In immagine la scannerizzazione di un articolo pubblicato il 24 Agosto dal Corriere del Giorno di Taranto. A che ci risulti, nessuno ha diffuso per intero, come qui, il cronoprogramma degli interventi deciso in concerto tra ILVA, Regione, ministeri.

Esso prevede un insieme di opere che l'azienda si impegna a realizzare, rivolte a migliorie e maggiori controlli.
Ahinoi, leggasi nel corso di anni e tutte cose già previste da tempo e mai realizzate: solo la minaccia di chiusura sic et nuc ha spinto azienda, ministeri, Regione a metterle su carta, che ormai non canta, ma al massimo incanta.
Leggete direttamente dall'articolo cosa si ripromettono di fare gli squalificatissimi concertatori:


Il corriere del Mezzogiorno ci informa inoltre della composizione della famosa commissione, presieduta da Carla Sepe, di cui parlarono i due ministri e Vendola a Taranto:
Il gruppo istruttore è formato da otto membri, il referente è Antonio Fardelli. La commissione può poi contare su un gruppo di supporto di 12 componenti, tra cui personale del ministero dell'Ambiente e del ministero dello Sviluppo economico, del Cnr, dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e del'Istituto superiore di sanità (Iss). È poi prevista una figura per mantenere i rapporti con la commissione Europea.

La Siria a ferro e fuoco. Una (tristissima) previsione azzeccata

Un mese fa scrivevamo che nessun intervento avrebbe "salvato" la Siria
Anche e soprattutto perchè l'ONU, in occasione della precedente guerra civile libica, aveva garantito un accordo che era poi stato violato, in netto favore delle posizioni di alcuni tra i contraenti. Con l'ovvia e duratura ostilità degli altri.
Oggi pare sia avvenuto il massacro più cospicuo e gratutito tra tutti quelli sinora occorsi.
E proprio ieri è stata scattata la foto simbolo, a mio parere, della condizione di inarrestabile conflitto in corso, nonchè dell'attuale impotenza dell'Organizzazione delle Nazioni Unite: essa raffigura il luogotenente ONU in Syria, il generale senegalese Babacar Gaye, e la sua fedele 24 ore che lasciano dimessamente Damasco per rientrare in Libano. 

sabato 25 agosto 2012

Esiti del terzo sondaggio di Corporeus Corpora. Risultati a sorpresa!!

"Sei una giovane insegnante di scuole medie, precaria a Casal di Principe. Il figlio del boss non fa nulla, fuma in classe, pesta i capaci e ti minaccia. Che fai?", questa la difficile domanda, a cui per due settimane i nostri lettori hanno risposto così:
  • Solo il 7% avrebbe sposato il figlio del boss, una volta cresciuto, comprendendo ciò che conta davvero in questa nazione. Oppure, viceversa, si sarebbe lagnata col preside. Trovandosi l'auto bruciata. Dal preside.
  • Appena il 14% gli avrebbe messo una nota, cacciandolo dall'aula. Analoghe conseguenze sulla vettura.
  • Al primo posto, col 35% dei consensi, due ipotesi diametralmente opposte: la prima, andare dai carabinieri a denunciare la cosa, pretendendo legalità (ottenendone in cambio il solito rogo). La seconda, dare sempre voti altissimi agli alunni aventi il cognome del manesco discente. E godersi in pace il passaggio al ruolo.
Un nuovo sondaggio è in preparazione. Fateci sempre sapere come la pensate! 

Buon weekend.

lunedì 20 agosto 2012

Ilva: certezza del diritto

Pannella e Bordin

Considerazioni a caldo sulle motivazioni del riesame.


In ossequio alla tradizione delle conversazioni fra Marco Pannella e Massimo Bordin, durante le quali spesso e volentieri i due litigano in diretta, quest'oggi anche io e il mio esimio e stimatissimo collega e coautore, l'abate di Theleme abbiamo avuto la nostra polemicuccia.

E sempre in ossequio a quella tradizione, in questo intervento continuo la polemica, bonaria.

Ma veniamo a noi.

Il passaggio chiave è in questo  commento di un nostro post precedente.

Scrive, l'abate:

la possibilità che l’impianto siderurgico possa funzionare ove siano attuate determinate misure tecniche che abbiano lo scopo di eliminare ogni situazione di pericolo per i lavoratori e per la cittadinanza”
Testuale. Ma se la minaccia incombe e va eliminata ogni situazione di pericolo per continuare legittimamente a fare acciaio, salvo immaginare la bacchetta magica, nel frattempo che si identifica il quando agire ed i tempi necessari e le misure idonee nel concreto... che si fa?
Non si produce. Se sarà possibile fermare la produzione senza spegnimento, immagino che se ne terrà conto. Eccome.
Ma che si vada avanti con le commesse mi pare impossibile.
O no?
"

Forse no.

Infatti, a pagina 118, per fare un esempio, si legge:

"... non è compito del tribunale stabilire se e come occorra intervenire nel ciclo produttivo (coi consequenziali costi di investimento) o, semplicemente, se occorra fermare gli impianti, trattandosi di decisione che dovrà necessariamente essere assunta sulla base delle risoluzioni tecniche dei custodi - amministratori, vagliate dall'A.G.: per questo lo spegnimento dell'impianto rappresenta, allo stato, solo una delle scelte tecniche possibili.

[...]

... in nessuna parte della perizia e, del resto, in nessuna parte del provvedimento del G.I.P. si legge che l'unica strada perseguibile al fine della cessazione delle missioni inquinanti [...] sia quella della chiusura dello stabilimento e della cessazione dell'attività produttiva.

[...]

sia stata individuata in concreto, dai periti nominati dall'autorità giudiziaria, la possibilità che l'impianto siderurgico possa funzionare ove siano attuate determinate misure tecniche..."

Qui il testo dice che la possibilità di ripresa è stata individuata dai periti e l'eventuale arresto degli impianti e pregiudizio della possibilità che riprendano a funzionare  dev'essere decisa da loro.

"Né va taciuto che la possibilità di una futura ripresa a fini produttivi della funzionalità degli impianti, per quanto emerso, potrebbe essere irrimediabilmete compromessa, ove, come disposto dal G.I.P., l'unica scelta operativa lasciata ai custodi fosse individuata nello spegnimento."

Quindi c'è qualcuno che deve "lasciare" ai custodi la scelta dell'arresto, oppure consentire loro altro.


Importante contributo alla discussione: le opinioni del dr. Giorgio Assennato (ARPA puglia) e dell'on. Sisto, legale del perito Liberti

L'on. avv. Sisto
Il dr. prof. Assennato

Dibattito su Antenna Sud tra due protagonisti importanti della vicenda ILVA Taranto. Fate click!


Qui trovate le riprese di una trasmissione televisiva, tenuta in una rete locale, Antenna Sud.
Durante il dibattito emergono le posizioni delle parti in causa. E la "globalità" del problema.
Il legale fa sua, più che la difesa dell'assistito, la difesa delle necessità produttive connesse all'azienda. La cui chiusura non prende nemmeno un attimo in considerazione, in quanto sommo danno, "cura peggiore del male". Dimenticando che è stata data apertamente ai custodi giudiziali facoltà di decidere persino dello spegnimento. E che i mali in questione sono la morte e la malattia: non c'è molto di peggio. Tant'è che si ipotizzano gravi responsabilità penali della dirigenza ILVA.

Egli si scandalizza poi di fronte all'idea, rappresentata molto onestamente dal dr. Assennato (figura di assoluto rilievo nella vicenda), che in Italia non vi sia spazio per una governance politica decente dei problemi ambientali e che la magistratura sia spesso chiamata a riparare. 
Cosa di tutta evidenza, almeno in questa vicenda. Ma per il dr. Sisto è inaccettabile che così si dica, anzi si augura supplementi di perizia che possano fare l'unica cosa possibile per chi vuole a tutti i costi salvare l'ILVA: lo sconfessamento delle precedenti od il loro superamento.

Corporeus corpora fa scuola! Siamo lieti di mostrarvene le conseguenze: sul "Fatto quotidiano" le motivazioni del riesame in originale

Cliccate qui sulla didascalia per i testi!

Ecco le 124 pagine delle motivazioni del tribunale del riesame di Taranto, depositate in data odierna: Il "Fatto quotidiano" segue la nostra strada.

Sollevandoci dall'ingrato compito di svolgere un complesso lavoro redazionale, noi redazione non essendo, il "Fatto quotidiano" fa da sè quel che per settimane abbiam fatto noi. Cioè pubblica i testi scannerizzati dei documenti originali, provenienti dal processo ILVA.

Fine della fusione dell'acciaio made in Taranto: le motivazioni del riesame

il dr. Franco Sebastio

Ancora qualche dubbio, ma soprattutto una certezza. Finalmente.

Corporeus corpora in questi giorni ha ascoltato rumors di indagini a carico di funzionari ARPA e dell'ASL di Taranto, per un numero che supererebbe la decina.
Senza voler fare di tutta l'erba un fascio, la storia locale di connivenze con la grande industria, che abbiamo cercato di raccontare nei tanti post precedenti, è molto lunga e non ci stupisce nessuna delle notizie attuali.
Come i nostri lettori sapranno, non ci meraviglia che il sostituto procuratore Sebastio rivendichi, del tutto legittimamente, l'indipendenza del giudizio rispetto alle esigenze politiche e sociali: non esiste in effetti alcuna concertazione possibile, se si giunge nelle aule del tribunali. Si patteggia, al limite, solo con l'imputato. 
Le evanescenti parole dei ministri, giunti a Taranto il 17, potevano rassicurare solo la stampa equivicina, caratteristica di un paese che finanzia largamente, con soldi pubblici, i suoi media. Sottratti quasi integralmente al mercato, ma alla mercè della politica.
Ancor meno ci stupisce che un decreto "blindato", come quello della dottoressa Todisco, che abbiamo avuto modo di consultare e poi di pubblicare in larga parte, sia confermato oggi dal riesame anche nell'"intepretazione" fornita dallo stesso G.i.p. , rivolta a fugare l'evidente ambiguità testuale del dispositivo. L'avevamo previsto: il sequestro non prevede alcuna possibilità d'uso, poichè le minacce alla salute ed alla vita, in base a rilevazioni ed indagini di polizia giudiziaria nonchè ai referti di ingegneri e medici, sembrerebbero ben attuali ed incompatibili con la prosecuzione della produzione. 
Solo demolendo la costruzione dell'accusa e le motivazioni del G.i.p. la vicenda avrebbe potuto prendere altra piega. Si applicano quindi le misure cautelari, nell'attesa del dibattimento.

I "figli dei fiori", ormai padri, ci lasciano orfani: é morto Scott McKenzie

There was a whole generation with a new explanation...

E' morto Scott McKenzie, l'autore di "(if you're goin' to) San Francisco".
I figli dei fiori piano piano ci lasciano. E fa malinconia la progressiva, inevitabile, scomparsa della prima generazione di "giovani" che si connotarono e autodeterminarono su basi anagrafiche.
Al di là di tutto quel che si potrebbe dire, sono convinto che quegli anni siano stati il canto del cigno della cultura occidentale, divulgata urbi et orbi proprio quando era moribonda. Ma non morta.
Gli ideali ingenui ed a volte superficiali del "flower power" rappresentavano però una visione del mondo più serena, persino lungimirante, della pretesa di controllo assoluto dell'intero pianeta, spesso mascherato da interventismo umanitario, mediante la supremazia tecnologica e la gestione delle risorse.
I poteri consolidati ed i riferimenti tradizionali ne risultarono davvero scossi e per quasi un decennio messi in minoranza: i Beatles avevano molta più influenza del Papa, The doors contavano più di tutti i ministri della pubblica istruzione dell'occidente messi insieme...
Corporeus corpora vuole ricordare quell'autore di un signolo brano, ma famosissimo.
E con lui la generazione nata tra gli anni '40 e '50 che non andò poi così vicina, ma nemmeno così lontana, dal cambiare il corso della Storia.
Buon ascolto:



E per celebrare una stagione che si espresse soprattutto in musica:

sabato 18 agosto 2012

Onore ad Anonymous Italy, che fruga nei database di ILVA: e chi fruga, trova...

Clicca qui sulla didascalia per accedere ad Anonymous!!!

Estratto dall'illuminante testo bilingue, prodotto dell'indagine in corso sul database ILVA:

L'azione del furfurano non è solo cancerogena: la sola concentrazione del prodotto volatile basta ad incrementare di una considerevole percentuale il presentarsi di malattie pneumologiche croniche, disordini immunologici atipici o persino malattie neoplastiche, ma è anche teratogena, ovvero causa problemi fetali.
Invitiamo gli operai dell'ILVA a meditare sulla teratogenia dei furani, poiché mettono a rischio anche i loro futuri figli, oltre che loro stessi; il genoma corrotto può dare origine a deformità, malattie immunologicamente congenite e persino incrementare la probabilità di contrarre malattie neoplastiche nei nascituri. Lottare per difendere non solo il posto di lavoro ma anche la salubrità, è un diritto e un dovere allo stesso tempo.

venerdì 17 agosto 2012

Ministro Passera, si controlli (la prossemica) per favore!!!

Ministro o burattino?

Un esperimento: Le bugie dei tecnici hanno le gambe corte (ed il naso lungo) 

I ministri giunsero e ci riempirono di carte, commissioni, autorizzazioni, concertazioni. E poco altro.
Ne parleremo in futuro post, dedicato all'arte di arrangiarsi, in alto come in basso.
Adesso, a caldo, voglio farvi notare altro... questi tecnici non politici ne hanno di strada per imparare il mestiere.
Aiutatemi a valutare mediante un semplice e breve esperimento.

Guardate lo spezzone video tratto dalla conferenza stampa convocata alla prefettura di Taranto, dopo i lavori della mattinata (mentre a fianco 3.000 persone manifestavano). Cercando di resistere alla cattiva qualità dello stesso (son solo 40 secondi, suvvia).
Protagonista il ministro Passera, nel punto in cui vanta le cifre mirabolanti che sono in campo per il bene (!) di Taranto e del suo lavoro.
Poi leggete il testo che segue. Io concludo per come mi par che sia.
Ma tanti occhi sono molto meglio di due soli. Fateci sapere!

A voi:


giovedì 16 agosto 2012

tenzone con gli amici industrialisti

Visioni sulfuree (per alcuni) su Ilva di taranto


In questo post sosterremo cosa che abbiano già sostenuto in post precedenti. Solo con un linguaggio diverso, forse un attimo più compatto.


La siderurgia mondiale è duramente colpita dalla crisi. La domanda di acciaio è in calo, nel mondo intero. Provate a leggere qui , qui e qui

Nello specifico c'è un pericoloso eccesso di capacità produttiva (qui )

A fine luglio si è tenuta a Bruxelles una tavola rotonda sul tema della crisi della siderurgia presieduta dall'italiano Antonio Tajani (qui , qui , e qui )

Poi c'è l'arrivo dei paesi cosiddetti in via di sviluppo, come si evince da questa tabella che avevamo già pubblicato in un predente post magistrale edito dal mio esimio e stimatissimo collega e coautore abate di Thélème.


Questa tabella mostra come nel 2006 le esportazioni cinesi di acciaio siano aumentate del 60% in un solo anno.


Sbarco su Facebook

Corporeus Corpora sbarca su Facebook 

Su gentile ma determinata richiesta di alcuni nostri affezionati lettori, Corporeus Corpora inaugura la sua pagina su Facebook

L'immagine costituisce il primo successo inaugurale da noi raccolto.

Siamo rimasti in tre... ma siamo i padroni del mondo!!!

Il Borbone se la squaglia, abbiam vinto la battaglia, VIVA HURRAH!!!

In occasione della visita prossima dei tre ministri a Taranto, noto come questi, se vogliamo, assonino con i tre magi, i tre tenori, i tre terroni ... pertanto ci punge vaghezza ricordare un bellissimo brano, eseguito dal grande Modugno, insieme con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, che intitolavasi confidenzialmente "Siam rimasti in tre...". 
Il riso, scriveva Aristotele, non è poi cosa da ridere.


Buon ascolto:

martedì 14 agosto 2012

Tarasleaks 2012: I due provvedimenti del G.I.P. in seguito alle decisioni del riesame - integrali

Gli atti giudiziari del 10 e dell'11 Agosto 2012 a firma Patrizia Todisco, in originale

La vicenda ILVA prosegue a spron battuto, anche in queste ore. Corporeus corpora, secondo quanto promesso, ha ottenuto i nuovi documenti originali del processo. Che vanno a completare quanto già messo da noi a disposizione nei giorni trascorsi, ovvero:
  1.  Decreto di sequestro con copiosa documentazione tecnica, G.I.P.
  2.  Dispositivo riesame su decreto di sequestro (impugnato da ILVA), Tribunale del riesame
In seguito, nelle giornate del 10 e dell'11, la dottoressa Patrizia Todisco ha ritenuto di intervenire a sua volta sulle decisioni del riesame, alquanto sibilline, come subito riconoscemmo.
Ambedue gli atti sono ampiamente motivati, ma vanno letti in originale. Solo così si può evitare che la strumentalizzazione politica, giudiziaria e giornalistica renda indistricabile il contesto e gli avvenimenti.
Corporeus corpora dichiara sin dall'apertura questo quale scopo principale della sua presenza.
Ecco il primo dei due provvedimenti, n.5488/10, che ha la funzione di tradurre in realtà processuale le indicazioni ricevute dal riesame. Affermando che il testo della sentenza del riesame non prevede la possibilità di produrre alcunchè, se non bonifiche. E ammonisce ad adottare "tutte le misure tecniche necessarie a scongiurare il protrarsi delle situazioni di pericolo e ad eliminare le stesse", in quanto l'impianto del decreto di sequestro viene esplicitamente confermato.
Notate bene che in questo primo provvedimento, di 3 pagine, la nomina del dr. Ferrante quale custode, per come decisa dal riesame, resta incontestata.
A seguire il secondo integrale, inedito, finalizzato questa volta alla revoca del dr. Ferrante quale custode dei beni sequestrati.




















L'atto a seguire, con cui il G.i.p. nega al direttore dello stabilimento Ferrante la qualità di custode, ha come motivazione l'aver egli compiuto atti incompatibili con la sua qualità pubblica, immediatamente dopo la nomina. 

lunedì 13 agosto 2012

I perchè non detti della crisi ILVA: colpo d'occhio sull'odierna tecnologia

 trattamento metalli grezzi alla Hyundai steel
Unità produttiva del videogame Starcraft










 Il sito di France Metallurgie, fornisce una mole notevolissima di informazioni per comprendere il mondo della metallurgia e quindi dell'acciaio. Ai fini di indentificarne condizioni e tendenze. Si evince come oggi l'acciaio sia ancora una risorsa strategica di assoluta importanza, ma che la possibilità di promuoverne la produzione dipenda dalla ricerca e dalla continua miglioria dell'esistente. Tutto sommato le vere molle dell'economia moderna. Tradotto dall'inglese del sito, si legge ad esempio che la Hyundai motors (automobili)...

sabato 11 agosto 2012

Il vaticinio del riesame sottoposto alla prova del nove: La lettura del G.i.p.

Area a caldo Ilva...
Non appena furono pubblicati gli esiti del tribunale del riesame affermammo, senza piaggerie o inutili emotività, che il testo in questione, da noi pubblicato , consentisse ogni possibile lettura. E pertanto fosse sibillino, appunto.  E fonte di confusione, con le posizioni opposte di associazioni verdi, proprietà, sindacati...
Un tempo si aveva più rispetto per gli oracoli, evidentemente. Oggi, invece, la dottoressa Todisco, nel preciso e puntuale adempimento dei propri doveri e a nemmeno una settimana dalla pronuncia del riesame, ha inviato alla proprietà del siderurgico un provvedimento, ancora non in nostro possesso, di cui leggiamo su alcune testate web.
Secondo la stampa, il provvedimento fornisce la "legittima" interpretazione delle volontà del riesame, secondo il g.i.p. : gli stabilimenti sono aperti al mero scopo di risolvere le problematiche oggetto dell'indagine. La produzione si ferma quindi.
E con essa la minaccia immediata e concreta alla salute ed alla vita che le indagini preliminari evidenziano. La stessa posizione degli ambientalisti. Ovviamente il direttore Ferrante ha già proceduto ad impugnare, nuovamente di fronte al riesame, l'interpretazione del magistrato. Dopo aver convocato il consiglio di amministrazione.
Insomma, si torna al "VIA", il primo lancio dadi non è stato fortunato.

Non Date a Cesare quel che è di Cesare, non date a Dio quel che è di Dio: gli Imam di casa nostra

Dopo aver contribuito a destabilizzare lo Stato, per la Chiesa è oggi tempo di salvarlo.

Pensavamo che un nuovo dopoguerra fosse alle porte, con tutto il suo portato, confessionale e baciapile. E invece sorpresa: arriva un nuovo medioevo, questa volta dichiarato senza paura. 
Ecco qui, riprese dal sito http://www.net1news.org , le novità che la CEI ed il Vaticano mettono in campo, preparandosi alle cruciali elezioni del 2012:

I preti palermitani da pescatori di anime a pescatori di voti. Ma non quelli che si ricevono dopo vocazione e seminario, bensì quelli delle elezioni politiche.
Il mondo della Chiesa, infatti, dopo le dimissioni del governatore siciliano Lombardo si mobilita per le elezioni regionali di ottobre e crea il movimento "Uomini nuovi per una società di uguali e partecipi", promosso da una ventina fra parroci guidati dal palermitano Felice Lupo e laici che si muovono in ambienti ecclesiastici.
"IL LUPO E L'AGNELLO" - La lista promossa da sacerdoti ha scelto come frase per il simbolo un motto del profeta Isaia: "Il lupo e l'agnello dimoreranno insieme". <<Abbiamo già raccolto parecchie e convinte adesioni>> - ha detto don Lupo, parroco di Sant'Eugenio Papa a Palermo. Non ci saranno preti in lista, ma a loro spetta il compito di immettere nella politica attiva laici cattolici impegnati nell'itinerario di formazione alla vita buona del Vangelo e alla dottrina sociale della Chiesa>>. Il simbolo è stato già depositato alla Camera di Commercio di Palermo, mentre il programma sarà presentato ufficialmente in una conferenza stampa a fine agosto.

Cosa dire, nemmeno forse nel primo dopoguerra, neppure negli anni della DC a (quasi) il 50% dei voti si era giunti ad un tale atteggiamento. Una cosa è Don Sturzo, una cosa il reclutamento politico a livello locale diretto da parroci. E poi sparliamo dell'Iran e degli Imam ... ecco qui una citazione dal volume "La via dell'IMAM", di Renzo Guolo, edizioni Laterza:

venerdì 10 agosto 2012

Pubblicato il primo provvedimento: "Tarasleak" 2012

CLICCA QUI - Ecco il decreto di sequestro preventivo, 295 pagine ad opera del G.I.P. del tribunale di Taranto, dietro richiesta del procuratore capo Sebastio, che noi pubblichiamo integralmente. In esclusiva sul web. Ci attendiamo commenti ed opinioni, magari anche tecnici. 

Fa seguito al post precedente con il testo integrale del riesame. 

Ogni disponibilità ad allargare la pubblicazione alle pagine non inserite, laddove ve ne sia il motivo.

Qui invece la superperizia che accompagna il decreto, che ne riprende larghi estratti. Versione integrale, quasi 600 pagine.


In questi giorni abbiamo sentito voci secondo le quali l'intervento della magistratura sarebbe animato da ideologia antindustrialista. Anche voci che sentiamo amiche.


Noi riteniamo invece che vi siano questioni sostanziali, ma per cominciare ogni dibattito ci vuole il dato.

Le foto delle pagine dell'ordinanza che pubblichiamo non sono tutte, questo è un estratto: i lettori comprenderanno la fatica dello scattare centinaia di foto, raggrupparle per aree tematiche, infine uploadarle.

Ci riserviamo di allargare la pubblicazione con le pagine mancanti, magari in formato più conveniente, in base alla nostra disponibilità e capacità operativa.

Questo è il primo leak, con allegata opera di digital journalism, della storia di Corporeus Corpora.

Il testo integrale del dispositivo del riesame, sequestro ILVA. In attesa di estratti salienti dell'originario decreto di sequestro

Queste le due pagine del dispositivo che il tribunale ha depositato il 7 Agosto 2012. 

Un nuovo (o seminuovo) genere di documento processuale al confine con l'oracolo, cui ciascuno attribuisce significati differenti a seconda del proprio desiderio o timore. E tutti rientrano, per un verso o per un altro, nelle interpretazioni possibili del testo: insomma uno splendido esercizio, forse obbligato, di ambiguità.
A breve pubblicheremo (cosa più interessante, anche perchè altrimenti irreperibile nei media) il dettagliatissimo decreto originario di sequestro, quello che ha dato vita al can can di queste settimane. Indispensabili a chi voglia capire più a fondo, e meglio, quel che accade e accadrà.
Infine sarà la volta delle motivazioni del riesame:

mercoledì 8 agosto 2012

Sky TG, 8 agosto 2012: Patrizio Oliva lascia solo Alex Schwazer col suo pinguì

Alex Schwazer, fratello e pinguì
Nessuno vuole infierire sull'atleta trovato positivo ai test antidoping... ma il commento durissimo e pungente di Patrizio Oliva, per nulla disposto all'aria trita e ritrita che in genere si smuove durante le interviste agli sportivi, è davvero imperdibile: Due Italie a confronto. Che paiono avere in comune giusto l'idioma nazionale, peraltro in parte.
I verdi pascoli altoatesini ed i sentieri di montagna, teatro della prima formazione del maratoneta. Le fumose, frenetiche, a volte equivoche palestre campane, culla del campione della boxe. Eppure non è tutto oro quel che luccica, o tutto latte quel che si pastorizza. Ovviamente Oliva non sorvola sul peso degli sponsor e persino sulle possibili conseguenze diplomatiche delle dichiarazioni azzardate e "poco intelligenti" rilasciate durante la conferenza stampa. E conclude domandandone la radiazione. Come dargli torto?
Buona visione:


E per chi non fosse un cultore dello straordinario Totò, per capire la citazione:

Sequestro ILVA: l'oracolo sibillino del riesame

La sibilla cumana o la giustizia italiana?

Taranto eccede ogni limite e diviene archetipo del passato, del presente e finanche del futuro.


Il dispositivo del riesame, di cui attendo il testo completo e certo prima di esprimermi pienamente, pare che decida per la prosecuzione del sequestro, ma gli stabilimenti non chiudano bensì si 
utilizzino in funzione della realizzazione di tutte le misure tecniche necessarie per eliminare le situazioni di pericolo
Ora, come si può non interromperne l'attività senza produrre? Cosa si è deciso riguardo all'ipotesi, assai corroborata da prove e perizie, che la minaccia grave sia attuale? Se, come sembra, in tal senso il riesame accoglie le posizioni dell'accusa, possibile proponga la reiterazione di tale minaccia, penalmente rilevante, consentendo la prosecuzione della produzione? Ma è possibile non "spegnere" le aree a caldo senza continuare a fare acciaio? 

Riportavamo nel post precedente le opinioni contrastanti di giornalisti, sindacati, procure , sottolineando prima di chiunque altro l'altissima potenzialità confusionaria di quello che parrebbe essere il testo del riesame. 
Non possiamo che aggiungere alla massa il comunicato congiunto degli ambientalisti Fabio Matacchiera e Alessandro Marescotti, capofila di importanti associazioni locali, i quali, con le loro ragioni, sostengono che:

L'ordinanza del Tribunale del Riesame di Taranto non autorizza l'Ilva a continuare a produrre. Pertanto nei prossimi giorni l'azienda dovrà cessare la produzione, mantenere gli impianti in stand-by e avviare i lavori tecnici per eliminare le situazioni di pericolo. Un'interpretazione letterale non consente equivoci in quanto non si parla mai di facoltà d'uso per produrre ma per realizzare misure tecniche che eliminino situazioni di pericolo. Se si continua a produrre le situazioni di pericolo si perpetuano. [...] Se l'Ilva continuasse a produrre in violazione di quanto stabilito dal Tribunale del Riesame, raccoglieremo le firme dei cittadini per un esposto alla Procura della Repubblica e faremo rispettare il volere dei magistrati.

martedì 7 agosto 2012

Esito del riesame sul sequestro ILVA: una gran confusione

L'arrocco dei poteri forti

Giunge voce dai nostri amici attivisti che il tribunale del riesame ha depositato la sentenza. Qualche ora dopo la conferma ufficiale.

Il sequestro è confermato ma viene concessa la facoltà di utilizzo degli impianti. Cioé non si chiude.

Convivenza con la mafia ma non con la marijuana

[Edit 2: abbiamo ripristinato le immagini usando i link ai file ospitati sui server di Facebook invece che quelle opsitate su blogger. Cercheremo di ottenere ragione di questa censura e vi terremo aggiornati]

[Edit: blogger sembra aver censurato le immagini delle piante di marijuana che avevamo preso dall'album di Rita Bernardini. Non sappiamo su che base, supponiamo il contratto di servizio, e non sappiamo a chi rivolgerci, per il momento, per chiedere spiegazioni. Come con gli amici di Certi Diritti, le policies prevalgono sulle leggi e ne va della praticabilità di campagne politiche e culturali. ]

Cari amici lettori,

in questi giorni io e l'abate siamo presi dalla faccenda dell'Ilva. I nostri lettori bergamaschi o cinesi non se ne avranno a male. Questa è per noi una questione epocale.

L'Ilva rappresenta lo stato d'animo che appare indolente ed in realtà è risentito e disperato; è lo stato d'animo di chi ha accettato il più pesante dei compromessi.

Stato d'animo di rinuncia alla vita che in città, a Taranto, è  palpabile.

Noi che con l'Ilva siamo nati ci siamo portati dentro la domanda, ovunque siamo stati nel mondo, del perché la nostra città d'origine fosse così drammaticamente segnata;

Oggi gli operai ambientalisti che rivendicano la dignità di esseri umani, prima che di cittadini, sono una sorpresa anche per noi che pure questa città pensavamo di conoscerla.

Ci forniscono, su questa città, un taglio nuovo al quale avevamo temuto di dover rinunciare per sempre.

Certamente la questione rimarrà attuale, su Corporeus Corpora, ancora per un po'; oggi però dobbiamo segnalare una questione diversa.
La nostra amica onorevole Rita Bernardini (se avete un account su Facebook trovate il suo account qui) è impegnata in una campagna antiproibizionista sulla mariujana fondata sulla disubbidienza civile.

Senza parole: il ritorno abbronzato di capitan Schettino...

"Lo scoop è del quotidiano inglese 'The Sun', che pubblica sull'home page del suo sito internet una foto di Schettino su un motoscafo insieme a un amico. I due sono nelle acque antistanti Meta di Sorrento (Napoli), città di residenza di Schettino, che lì ha l'obbligo di dimora. L'amico avrebbe guidato l'imbarcazione per un po', prima di cedere il timone a Schettino. L'ex comandante è a torso nudo, abbronzato e con gli occhiali da sole."

Così scrive Todogossip.
C'è poco da fare, a frugare nel gossip a volte si pescano aforismi viventi, immagini capaci da sole di spiegare più, e meglio, di decine di volumi della Storia d'Italia Einaudi.

lunedì 6 agosto 2012

La carità (pelosa?!) dell'Ilva: NO EASY WAY BACK

Monsignor Benigno Papa sul magazine Wemag

A Taranto l'acciaio non passa mai di moda tra i servi di Dio

A quanto pare la virtà cardinale della Fortezza, cara a San Tommaso D'Aquino, dalla Chiesa contemporanea viene presa in parola: forti, si... come l'acciaio.
Nei post precedenti ci siamo dilungati sulle patenti manifestazioni di interesse, solidarietà ed amicizia che il Vaticano ed i vescovi tarantini sin dall'origine hanno profuso, senza risparmio, sullo stabilimento industriale dell'Ex Italsider, oggi ILVA, del capoluogo ionico: la messa di Natale del 1968, la visita di Giovanni Paolo II del 1989, le dichiarazioni di Papa Benedetto XVI all'Angelus, la veglia promossa dall'attuale Presule, Mons. Santoro, che ha ottenuto il plauso ed il consenso dei sindacati.
Edizione Santa Croce - Nuova Italsider
Ma in mezzo c'è di più. Ad esempio vi fu l'interessamento importantissimo del vescovo dell'epoca per l'apertura dello stabilimento: Monsignor Motolese, un seguace del cardinal Siri che ha segnato la storia locale per un cinquantennio e senza interruzioni (dall'illuminante sito "Siderlandia" che, tra le altre cose, conferma quanto da noi sostenuto altrove, ovvero il ruolo preponderante del vescovato tarantino nella selezione del primo personale Italsider). Vicinanza di cui sono testimonianza, oltre a innovazioni quali il "cappellano di frabbrica" ed interi epistolari, realtà editoriali stile "Centro di cultura Santa Croce - Nuova Italsider"  (rarità in nostro possesso).

E veniamo all'attualità: oggi pare che ci sia dell'altro, sempre su questo percorso di "dirimpettismo istituzionale" (Pizzigallo) e di "ammansimento sindacale e politico del gregge dei fedeli-lavoratori" (Antonio Anteneh Mariano).

domenica 5 agosto 2012

Ultimo tango per l'Ostello della gioventù: La Capitale inospitale

Il problema dell’Ostello della Gioventù di Roma, dopo la “forzata” chiusura della storica struttura AIG (Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù) del Foro Italico, è ormai un deficit cronico che di fatto lascia la Capitale d’Italia priva di un riferimento concreto e affidabile per la politica dell’accoglienza giovanile, sociale e low cost. una grave carenza per la Città eterna e per l’intero sistema turistico nazionale e internazionale.
Per sollevare l’interesse e sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni (romane in primis) sulla questione, l’AIG ha avviato una campagna di comunicazione sui principali media italiani, che prevede le prime uscite già a partire da domani.
È un’azione propedeutica che prevede prossimi incontri, convegni e tavoli di concertazione, indispensabile e urgenti per arriv are ad una rapida soluzione.
L’assenza di un Ostello a Roma costituisce una vera e propria “vergogna” per il disagio e il disorientamento che determina nei confronti dei viaggiatori, soprattutto giovani, di tutto il Mondo, in particolar modo in questo momento di crisi economica. Genera poi un danno economico e d’immagine per la Città e per il Paese che, di fatto, voltano le spalle ad un prezioso target. Va ricordato, infatti, che fino a quando era attivo l’Ostello AIG del Foro Italico si registravano oltre 100.000 presenze all’anno.

Ostello a Zagarolo
Ufficio Stampa
Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù

Eh già, la capitale d'Italia non ha più un solo Ostello della gioventù e ciò spiace... Corporeus corpora pertanto sposa la causa della riapertura in luogo idoneo di una struttura fondamentale per il turismo giovanile.
Andando a sbirciare sul sito nazionale dell'AIAG scopriamo infatti che la più vicina si trova a Zagarolo. Certo, non proprio dietro il Colosseo.  
Ci si può però consolare pensando che Zagarolo è la famosa cittadina dell'"Ultimo tango":


 

giovedì 2 agosto 2012

Ultim'ora - La vandea, storia insegna, non dura all'infinito: guai per i confederali a Taranto

Grandi problemi per i sindacati confederali, tutti a Taranto, dalla Cisl alla Fiom.
Appena Maurizio Landini ha preso la parola in piazza della Vittoria, Taranto, dopo tante sciocchezze pronunciate in precedenza sul palco, un gruppo di ambientalisti tarantini, non contrastato dalla folla dei lavoratori, ha fatto irruzione con microfoni e fumogeni ed ha interrotto il comizio, ripreso a fatica dopo lungo tempo, privo di molti esponenti di rilievo.

In futuro V: ampliamenti della metro Romana, ma prima un pò di musica del posto...

Nell'attesa di pubblicare ulteriori approfondimenti seri e pensosi, ci prepariamo in musica ad un post sulla metro romana. 


Roma è una capitale sinceramente mediterranea. Non possiede pertanto alcuna caratteristica di modernità, efficienza, proiezione nel futuro. Le opere pubbliche ivi realizzate galleggiano in un mare di difetti di progettazione, scarsa qualità della messa in opera, rapido degrado, ambiguità degli scopi.
Non fa eccezione il nuovo tratto della metropolitana, di fresca inaugurazione. Sarà importante parlarne, quando i nostri corrispondenti romani lasceranno Fregene per fornirci dati puntuali.
Nel frattempo vogliamo rimanere a Roma e suggerirvi qualche "talento" musicale, nato all'ombra del cupolone, frutto di una sapiente integrazione tra dimensione cittadina delle periferie, musiche contemporanee (hip hop, rap), incontro tra etnie diverse, disagio giovanile. 
Un pò Eminem, un pò Alliance Etnique. Per intenderci. Ma proprio per intenderci. 
Il tutto allo scopo di meglio comprendere la dimensione capitolina.

Ecco a voi Spitty Cash, Simoncino, Baby G. Crema.









mercoledì 1 agosto 2012

Black bloc a Taranto? Finalmente un pò d'aria vecchia...


...i black bloc: a Taranto no pasaran!
Giorni fa titolavo "Speciale: dalla vandea dello statalismo industriale dirigista...". Che pacchia per i reduci anni '60 e '70: incontro tra disoccupazione manuale, intellettuale, i partiti in serie difficoltà a gestire le clientele, la crisi internazionale, un attentato misterioso (molto più di quanto si pensi) a Brindisi , FIOM, Digos, ministri... Bene, in questa vandea che sventola di fronte ai nostri occhi i fantasmi del passato, l'industria pesante ex IRI, le tute blu, la FIOM, le marce, i sit - in, le veglie di preghiera... potevano mancare forse i black bloc?

L'ing. De Marzo li sfida

Certo, non vantano un passato così glorioso come Autonomia Operaia ed altre sigle d'antan.. però ci sono i fasti di Genova, alcune spedizioni NO-TAV, amicizie con l'anarchia greca attualmente in grande spolvero, come del resto i movimenti antagonisti spagnoli e la vecchia rete giovanile dell'internazionalismo socialista.
E' un pò che non li vediamo più, francamente ci mancavano assai. 
Forse i tarantini avranno addirittura la fortuna di incontrarli di persona. 
Almeno è ciò che paventa l'ingegner De Marzo, ex dirigente ILVA, da anni passato al fronte più ambientalista e presidente di Alta Marea. Ecco qui una sua missiva al prefetto di Taranto ed ai media locali:
Al sig. Prefetto di Taranto e per conoscenza alle redazioni di stampa e TV.
  
Abbiamo raccolto voci circa la sussistenza di seri rischi di "contaminazione" durante le prossime manifestazioni a Taranto ed in particolare sulla presenza di black block che potrebbero mettere a ferro e fuoco la città già parecchio preoccupata per quanto sta accadendo.
Chiediamo di voler verificare l'attendibilità di tali voci e di valutare l'opportunità di emanare opportune misure in via preventiva vietando l'ingresso in città di "estranei", sotto qualunque veste
31 luglio 2012 - Biagio De Marzo (Presidente di Altamarea), in particolare nei giorni dal 1 al 3 agosto p.v.

Chi vincerà?

Mentre il vescovo Santoro veglia, il ministro apre solo il terzo occhio. E chiude gli altri due...

l'occhio dell'immaginazione del ministro

Un pensiero poetico 


L'arcivescovo metropolita di Taranto, monsignore Filippo Santoro, non è uomo (e prete) da ronfare mentre intorno a lui la casa brucia, nel pieno spirito della TDL. Un bella veglia collettiva di preghiera è presto detta e fatta. E la cittadinanza, d'antica pietà cristiana (orientale, prima ancora che romana) non farà certo mancare la sua presenza. Quello che un pò colpisce è l'adesione immediata delle sigle confederali alla suddetta veglia. Un mix di cattolicesimo e di sindacalismo, non nuovo nella storia italiana, che in questi giorni sta dando la massima prova di sè nel capoluogo ionico. Anche estetica.
L'arcivescovo di Taranto, Monsignor Santoro
Il ministro Clini, invece, dopo il colpo di coda consistente nella richiesta di rapido riesame dell'ordinanza di sequestro ILVA, sta lentamente richiudendo gli occhietti di fronte ad un mondo che evidentemente non gli piace e che parrebbe molto diverso da come se lo rappresenta. Dico ciò non tanto perchè solo dal ministro apprendiamo che c'è una furiosa concorrenza tra gli acciai italiani e quelli francesi e tedeschi, che già anni fa improntarono la loro rotta sulla qualità, a differenza nostra - vedi nel post precedente.
Ma soprattutto perchè secondo Reuters, sostiene  che:
"Il Protocollo per lo sviluppo sostenibile di Taranto... prevede investimenti per 366 milioni finalizzati alla bonifica e alla riqualificazione ambientale di aree esterne agli impianti industriali", ha detto Clini.
"Non è previsto un solo euro a favore di Ilva, perché sono a carico di Ilva gli interventi che l'impresa ha già realizzato (oltre un miliardo di investimenti) e che dovrà realizzare sulla base delle autorizzazioni ambientali e dei piani di bonifica stabiliti dal ministero dell'Ambiente d'intesa con la Regione Puglia".
Quindi la somma indicata, 336 milioni di euro, dovrebbe essere spesa nella bonifica di non meglio specificate "aree esterne agli impianti industriali", mentre lo stabilimento dovrebbe fare da sè, essendo a suo carico gli interventi già realizzati (!) e che dovrà realizzare.