mercoledì 11 luglio 2012

Per il DISS l'Italia è ai vertici della sicurezza stradale. Ma vi par vero??

Nemmeno il tempo di accennarvi che arriva il fatidico dato sull'incidentistica stradale.
Fonte ANSA:

Nel 2011 si sono verificati sulle strade italiane 205 mila incidenti stradali con lesioni a persone, con una diminuzione del 3%, rispetto al 2010: i morti sono scesi del 7,1% (3.800) e i feriti del 3,5% (292.000). Sono i dati Istat e Aci emersi durante il convegno "L'innovazione scientifica in Italia a servizio della sicurezza stradale", organizzato oggi a Roma dal centro di ricerche interuniversitario per la sicurezza stradale DISS. La situazione degli incidenti sulle strade dei Paesi dell'Unione europea ha registrato una diminuzione del 20% dal 2000 al 2009 (16% per l'Italia), vale a dire una riduzione di circa 290.000 incidenti, anche se il totale di 1,14 milioni di incidenti indica che ci sono ancora grandi margini di miglioramento per l'Europa. "E' segno - secondo il DISS - che l'innovazione tecnologica, i controlli e il rispetto dei comportamenti e delle norme stiano dando nel tempo risultati positivi". Autovelox, tutor, etilometri, uso dei sistemi satellitari, sistemi informativi montati a bordo delle auto della polizia, sono solo alcuni esempi di come la tecnologia abbia qualificato l'intervento della polizia stradale a tutela della sicurezza nelle strade.

sofisticate tecniche di sicurezza stradale, Vairano (CE), Italia
Sembrerebbe un bel passo in avanti... proprio nella direzione che il DISS intravede, cioè quella di uno sviluppo tecnologico che punti a dimezzare entro il 2020 le vittime della strada e più in generale l'incidentistica... e che consente oggi al DISS l'attribuzione di cariche quali componente del “Comitato di Indirizzo” al Presidente della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati On. Mario Valducci, "gettando le basi per una più ampia collaborazione con le Istituzioni"- 25 Maggio, alla  presenza del rettore dell'università di Parma, il prof. Ferretti. Non rileverebbe quindi il gran numero di patenti conferite senza rispetto per le condizioni psicofisiche dei richiedenti, quante di esse vengan rinnovate senza esami medici adeguati, quante vetture circolino con revisioni buone sulla carta e basta, quanti esami siano "agevolati" da agenzie di guida compiacenti e prezzolate, quanti punti riacquistati nel senso stretto della parola. E nemmeno la qualità pessima dei manti stradali, dei cordoli, della segnaletica (che al sud arriva a livelli di assoluto imbarazzo e pericolo), delle piazzole di sosta. 
segnaletica d'avanguardia (da romafaschifo)
Piccolezze di cui non mette conto parlare.
Conta invece il controllo, umano o elettronico, la sanzione, la repressione, l'etilometro, la pattuglia, il DISS volano in europa di nuove teconologie che, dati alla mano, fanno decrescere magicamente il numero degli incidenti. Ma è davvero così??
Riprendiamo la spigolosa questione del ponderare i dati, adeguando il valore assoluto degli incidenti, nel 2011 diminuito del 7,1% per la mortalità e del 3,5% per il restante, alle vetture in circolazione nel medesimo arco temporale ed al percorso compiuto.
Non voglio addentrarmi in lunghi conti, o sfilze statistiche, che nemmeno saprei presentare... provo a trasmettere la nozione in maniera intuitiva. Mi perdonino quindi i professionisti del settore, dei quali sarò pronto ad ascoltare censure e critiche (del resto se un semiprofano deve cimentarsi in vece loro di chi è la colpa?).
Ma intanto ecco qui una tabella, ripresa da un eccellente blog di informazione economica, "Trilione - il nostro vale un milione dei loro", di cui non posso dire che bene:


Pur il "Trilione" servendosene per diverse, inquietanti considerazioni, potrete agevolmente notare come i consumi di benzina siano calati costantemente dal 1999 al 2011, fino a dimezzarsi. 
E' evidente che a meno consumi corrisponda non solo un aumento dell'efficienza dei motori e del numero di vetture private diesel, pure presenti, ma anche un calo sostanzioso della circolazione su strada. Ciò a causa dei costi spropositati e più in generale della crisi economica. 
Non avendo reperito il dato nazionale, singolarmente assente, sappiamo però che su circa un milione e 770mila mezzi immatricolati in provincia di Milano, circa un terzo sono a gasolio (580mila).
Ragioneremo, quindi, dando per scontato ciò che non lo è, cioè che la percentuale nazionale si mantenga prossima a quella milanese. 
Questo vorrebbe dire che 2/3 delle vetture a tutt'oggi viaggino a benzina e quindi il consumo di benzina resta il più indicativo per la circolazione privata, che determina la quasi totalità delle vittime della strada, per più del 90%. 
Poichè mi è noto il dato sugli incidenti mortali nel 2006, 5.669 vittime, in percentuale abbiamo un calo del 33% rispetto ai 3.800 del 2011. Ma nel frattempo il consumo di benzina è calato del 26% (da 17,1 miliardi di litri a 12,7) ed il consumo di gasolio sostanzialmente invariato (da 30,6 a 30,8 miliardi di litri).
Nel 2011 abbiamo il 6% in meno di benzina rispetto al 2010 (e quasi il 50% in meno dal 1999). Il consumo di gasolio dell'altro terzo, invece, è aumentato nel 2011 dello 0,8%.
Vorrei essere in grado di comporre scientificamente i dati, ma non so farlo. Se qualche esperto passasse di qui e volesse accollarsi l'onore e l'onere mi contatti a corporeuscorpora@gmail.com.
Il concetto ciònondimeno resta intonso: le auto a benzina in modo ragguardevole, i mezzi diesel meno, hanno ridotto sensibilmente gli spostamenti. 
E' di tutta evidenza che chi volesse vantare la decrescita degli incidenti mortali come un successo delle politiche implementate, appunto, dovrebbe emendare il dato assoluto con questi ultimi. 
7,1% in meno di morti nel 2011 rispetto al 2010? Perfetto, ma anche 6,0% in meno di consumi di benzina e piccolo aumento per il gasolio. Ben il 33% di riduzione vittime dal 2006 ad oggi? Ottimo, ma anche un calo del consumo del 26% per la benzina e invarianza nel gasolio....
Aggiungendo a questi dati la diminuizione di percorrenza media prevista, dai 12.000 km del 2010 agli 11.000 del 2015, con una variazione dell'8,5% (secondo me in cospicuo difetto); completando con una spruzzata di esperienza diretta che si ricava viaggiando per il paese o domandando ai traportatori che vivono su ruota, se ne deduce che il dato assoluto proposto non è assolutamente indicativo, soprattutto alla maniera che si vorrebbe farci intendere.
Pertanto il rapporto costi benefici dei controlli introdotti in questi anni (dal tutor all'etilometro fino alla patente a punti) o di quelli proposti dal DISS per il futuro, a mio giudizio, non può essere calcolato con efficacia partendo da questi trionfalistici presupposti.
Quel che afferma a parole il dottor Valducci ("l’Italia ha numeri di eccellenza per candidarsi a nazione di riferimento per il comparto della Sicurezza Stradale nell’Unione Europea") è tutto da dimostrare nelle realtà dei fatti.
Per Corporeus corpora sarà difficile vi riesca.







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