martedì 17 luglio 2012

Matt Ridley e una proposta "selvaggiamente liberale" per le banche occidentali

Darwin: selezione delle idee e dei banchieri (con cilindro)?
L'articolo di cui al termine del testo posto il link, conducente al sito dell'Istituto Bruno Leoni, editore tra le altre cose del bel Chicago Blog diretto da Oscar Giannino, fu pubblicato in origine sul "Times" da Matt Ridley, brillante giornalista e divulgatore (categoria ormai estinta in Italia, proprio allo scopo di non divulgare). Lo potrete ascoltare e vedere (capire solo se in possesso di inglese fluente - forse un giorno la sottotitoleremo, ma non lo garantisco) qui, rapito in un eccesso di positivismo, ma certamente in grado di offrire molti più spunti sensati di quanto ci permetta abitualmente la serie annuale di trasmissioni di Giacobbo.
Tornando alle banche ed al loro ruolo chiave, il concetto è che l'eccesso di regolamentazione produce i medesimi effetti dell'assenza assoluta di essa. Secondo mr. Ridley, la liberalizzazione piena, ben immaginata, con giusto un paio di spintarelle in più, ad esempio una legislazione fiscalmente sfavorevole al sovradimensionamento degli istituti oppure una croce su di un formulario da riempire prima di aprire un conto corrente (di esempi il testo non è carente, nella classica tradizione britannica), permetterebbero  una spontanea selezione del meglio e del necessario.
Molto più  delle 6.000 pagine del manuale della Financial Services Authority inglese che, esattamente come le nostrane, infinite norme anticorruzione, non hanno cambiato di una virgola la pessima realtà dei fatti su cui avrebbero voluto incidere.
Cose terribili da ascoltare per la maggior parte degli ossessi della legge, nemici di Corporeus Corpora e per inciso anche del anche del Cristo  autentico, generati inevitabilmente da quest'Italia medioevale in cui nella sola capitale vi sono più legali che in Francia
Terribili, ma vere.
Ecco il link, buona lettura:

http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=11707

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